martedì 22 maggio 2018

Intervista a SILVIA CANTELE


Silvia Cantele, Professore associato del Dipartimento di Economia Aziendale e Promotore Rete Innovazione sostenibile chiuderà i lavori della 10° tappa de Il Salone della CSR e dell'Innovazione sociale, dal titolo "Le rotte per la sostenibilità" che si terrà il 23 maggio 2018 a Verona presso il Polo Santa Marta dell'Università degli Studi di Verona. Abbiamo deciso di intervistarla per sapere cosa pensa del Salone e della sostenibilità d'impresa. 

Di seguito l'intervista alla Dott.ssa Cantele:


Se Lei potesse raccontare il Salone in 3 parole quali sceglierebbe e perché?

La prima parola che userei è sostenibilità, perché nonostante il titolo del Salone sia tradizionalmente legato alla responsabilità sociale d’impresa è ormai più diffuso parlare di sostenibilità. Non è solo una questione terminologica, ma è un voluto riferimento ai tre pilastri su cui questa si: economia, ambiente e società; riuscire a trovare un equilibrio tra questi è la sfida più grande di ogni progetto o iniziativa; ma è necessario avere una visione olistica perché un’azienda per essere realmente sostenibile non può puntare al 100% su una dimensione dimenticando le altre.

La seconda parola è collaborazione perché per attuare la sostenibilità servono progetti condivisi, le singole aziende o organizzazioni arrivano fino ad un certo punto da sole, poi deve scattare la condivisione. Non a caso nell’incontro del pomeriggio si parlerà anche di reti per la sostenibilità, perché per passare dallo sviluppo sostenibile - che è un obiettivo macro - agli obiettivi “micro” dei singoli,  occorre creare un livello intermedio costituito dalle relazioni inter-organizzative che si fondano su condivisione di obiettivi, scambio di informazioni e conoscenze, fiducia e dialogo.

La terza parola è innovazione perché questo è l’altro ingrediente che serve per far funzionare i progetti di sostenibilità; innovazione sotto diversi punti di vista: nel modo di pensare (apertura mentale), nel modo di fare azienda, nel modo di concepire prodotti/servizi/business e nel modo di interagire e comunicare.


L'Università di Verona pensa di ospitare nuovamente, anche il prossimo anno, una delle tappe del salone della CSR? Se si, perché?

Direi di sì, è un’iniziativa che va consolidata visto l’interesse che gravita attorno a questi temi e la necessità di parlarne per diffonderli. Poi il Salone non è mai fine a se stesso; da cosa nasce cosa e lo dimostra il fatto che dopo l’edizione dello scorso anno abbiamo pensato di creare una rete su questi temi, aperta a tutti i soggetti che siano interessati a partecipare (aziende, professionisti, enti non profit e pubblici, università e altri enti di formazione e ricerca ecc.), in modo da moltiplicare le iniziative e le potenzialità sul territorio. 


Che apporto può offrire l'Università di Verona al tema della CSR? Quali potrebbero essere le previsioni per il futuro? 

L’Università può offrire apporto su quattro fronti; i primi tre si riferiscono alle tre corrispondenti missioni degli atenei, mentre la quarta riguarda l’ateneo in quanto azienda. In merito alla prima missione, la ricerca, si può osservare come la CSR sia un tema multidisciplinare, che può essere studiato sotto diversi aspetti, e diversi docenti del dipartimento di Economia Aziendale e altri nell’Ateneo lo stanno già facendo. Per quanto riguarda la didattica, è importante che i temi della sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa vengano inseriti negli insegnamenti, in particolare di area aziendale: anche su questo fronte siamo già impegnati: facendo un esempio su me stessa, dal 2005 sono titolare di un insegnamento di laurea magistrale che affronta proprio questi temi. Infine, con riferimento alla divulgazione della conoscenza e ai rapporti con il territorio - la cosiddetta terza missione – non mancano occasioni in cui i docenti che fanno ricerca su questi temi partecipino a convegni per il pubblico o a iniziative nelle scuole, contribuendo a divulgare la cultura della CSR anche tra i “non addetti ai lavori”. Il quarto apporto riguarda l’essere socialmente responsabile dell’Ateneo in sé. La responsabilità sociale non è solo delle imprese “for profit” ma anche di qualunque altra azienda, incluse le pubbliche e non profit; nell’ambito dell’Università di Verona c’è una Commissione Sostenibilità che lavora su questo fronte.

Le mie previsioni sul futuro sono che tali attività si intensificheranno, perché c’è una crescente sensibilità da parte dei cittadini e dei consumatori, per cui aziende ed enti non potranno più esimersi dall’essere responsabili e trasparenti in merito ai loro impatti e ai loro obiettivi di sostenibilità. 

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